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Il museo nell’epoca post-contemporanea: modello virtuoso di interazione tra l’uomo, l’arte e la tecnologia

Di Valeria Cantarella e Vincenzo Coppola 01/10/2025

Abstract

Comprendere la trasformazione delle città e il loro impatto sulla vita contemporanea è essenziale in un’epoca di crescente digitalizzazione e interdipendenza globale. Questo studio si concentra sulla smart city come paradigma di innovazione, strategia e pianificazione, con un focus particolare sul suo ruolo nel settore artistico-culturale. Attraverso l’analisi dell’integrazione tra tecnologie digitali, l’Internet of Things e la gestione del patrimonio, esploreremo come i centri urbani si stiano reinventando per offrire servizi più efficienti e migliorare la qualità della vita. La discussione approfondirà il valore delle strategie di fundraising, marketing e accessibilità, analizzando il modo in cui i musei, da custodi della storia, si stanno evolvendo in spazi dinamici di incontro tra l’uomo, l’arte e la tecnologia. Verrà inoltre introdotto il concetto di Umanesimo Tecnologico, esaminando le sfide e le opportunità presentate dall’Intelligenza Artificiale nella creazione e fruizione artistica, e verranno presentati esempi concreti come i Musei Vaticani e il Louvre per illustrare le migliori pratiche in questo ambito.

 

Keywords

Innovazione – Innovation

Pianificazione Urbana – Urban Planning

Internet of Things – Internet of Things

Marketing Culturale – Cultural Marketing

Sostenibilità –  Sustainability

 

La smart city come esempio virtuoso di strategia, innovazione e pianificazione nel settore artistico–culturale

 In un mondo sempre più globalizzato, interconnesso e interdipendente, la complessità della contemporaneità e lo sviluppo tecnologico hanno notevolmente mutato la vita personale, sociale e lavorativa dell’uomo. Inoltre, il rapporto delle istituzioni, delle amministrazioni e delle imprese con i cittadini e il modo di concepire l’erogazione dei servizi sono cambiati e, di conseguenza, anche l’organizzazione dei centri urbani[1].

In tale mutato scenario emerge, dunque, l’impatto della cosiddetta smart city[2], che identifica un’area intelligente basata su strategie innovative di pianificazione urbanistica in grado di erogare, servendosi di tecnologie digitali, servizi più efficienti per i cittadini[3]. Si tratta, più precisamente, di un modello di città digitalizzata che garantisce un’elevata qualità di vita grazie all’utilizzo di soluzioni all’avanguardia, nonché di sistemi tecnologici connessi e integrati tra loro[4].

La base infrastrutturale della smart city va identificata nell’Internet of Things (IoT)[5], che comincia a diffondersi in diversi settori della pubblica amministrazione e delle imprese (trasporti e mobilità, patrimonio culturale, illuminazione, gestione e monitoraggio dell’ambiente e dei rifiuti).

In termini di inquadramento classificatorio, secondo la Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite, la definizione di smart city postula la disponibilità di un sistema di connettività domestica diffusa e la dotazione di dispositivi Wi-Fi nelle aree pubbliche, ove sono installati contatori elettrici intelligenti, unitamente all’adozione di interventi pubblici in materia di open data ed e-government[6].

L’ONU identifica con l’obiettivo numero 11, in combinato disposto con gli ulteriori specifici obiettivi formalizzati nell’Agenda 2030, il modello evoluto di smart city della società moderna, come emblema di insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili[7].

Nell’ambito della generale cornice di riferimento, quando si parla di politiche innovative orientate a favorire lo sviluppo urbano territoriale, bisogna evidenziare il rilevante impatto delle strategie di fundraising, di marketing e accessibilità al patrimonio culturale, focalizzando, a tal fine, le principali iniziative realizzate dalle strutture museali, che concorrono a realizzare un modello sostenibile ed efficiente di tutela del patrimonio culturale e artistico nel contesto della smart city

Gli enti pubblici e privati (comprese le organizzazioni non profit) che gestiscono la fruizione di beni culturali e paesaggistici (specie se di particolare interesse artistico, storico, bibliografico, etno-antropologico o archivistico), stanno sperimentando l’elaborazione di originali sistemi di sostenibilità per valorizzare il patrimonio ad essi affidato, anche con l’intento di erogare servizi all’avanguardia nei confronti degli utenti[8].

Per tale ragione, diventa di fondamentale importanza perfezionare nuove tecniche per raccogliere fondi, relazionarsi con gli stakeholder e predisporre strategie di partneriato territoriale con le realtà imprenditoriali esistenti[9].

Fundraising e marketing, utilizzati con la giusta visione e programmazione, infatti, possono consentire non solo di incrementare l’attrattività delle strutture museali e delle aree archeologiche, ma anche di stimolare la crescita inclusiva del territorio nel suo complesso[10].

Approfondire tale tema risulta, quindi, di estrema attualità e dalla notevole potenzialità per il benessere generale della collettività, anche rispetto al futuro ecosistema del nostro Paese, se si considera, ad esempio, che l’Italia detiene il maggior numero di siti inclusi nella lista del patrimonio mondiale Unesco[11], di cui sessanta quelli riconosciuti come “patrimonio dell’umanità”[12] e diciannove iscritti nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale[13].

I migliori musei al mondo sono selezionati nell’ambito di autorevoli studi settoriali attraverso l’utilizzo di specifici criteri volti a rilevare, come preminenti parametri valutativi, le dimensioni, il numero di visitatori, le tecniche di marketing e fundraising, l’accessibilità delle strutture, l’uso dei social network, la presenza di negozi, caffetterie e ristoranti[14].

Le esperienze di successo dimostrano, peraltro, che i musei possono assumere i tratti cangianti di luoghi differenziati, in grado di attirare frequentatori con caratteristiche eterogenee tra loro, oltre a rappresentare rilevanti spazi di incontro collettivo con un ruolo chiave nella vita sociale locale. 

In tale prospettiva, bisogna, quindi, guardare alle migliori pratiche esistenti a livello globale, tenuto conto delle linee di ricerca predisposte in materia, per orientare lo sviluppo sostenibile, aperto e inclusivo dell’innovazione digitale anche in relazione alle nuove configurazioni applicative del settore museale. 

I musei come emblema di architettura infrastrutturale innovativa e tecnologica

 Poiché nei musei viene raccolto e conservato l’inestimabile patrimonio storico dell’umanità, tali strutture possono essere considerate fondamentali punti di riferimento sociale[15] in grado di recepire i costanti mutamenti della ricchezza artistica delle opere ivi custodite, da cui emerge una capacità di espressione creativa per nulla statica, ma piuttosto estremamente variabile e dinamica che riflette l’essenza fluttuante della genialità culturale manifestata nel corso del tempo. 

Prima di entrare nel merito delle principali iniziative di innovazione realizzate all’interno delle strutture museali, è utile richiamare lo Statuto di ICOM (International Council of Museums)[16] recante la più recente definizione di museo, qualificato come «un’istituzione permanente, senza scopo di lucro, al servizio della società e del suo sviluppo, aperto al pubblico, che effettua ricerche sulle testimonianze materiali e immateriali dell’uomo e del suo ambiente, le acquisisce, le conserva, le comunica e specificatamente le espone per scopi di studio, educazione e diletto»[17].

Al netto delle “etichette” definitorie, in ogni caso, il museo identifica un’organizzazione complessa e non facile da amministrare. Uno degli aspetti più significativi ai fini della relativa gestione è legato ai finanziamenti da destinare alla realizzazione delle finalità promozionali da cui dipende la concreta valorizzazione delle opere artistiche.

 Al riguardo, tra le tecniche utilizzabili per reperire tali fondi può essere annoverato il fundraising[18]. Invero, mentre l’Italia[19], pur possedendo un considerevole patrimonio artistico-culturale, si dimostra ancora poco aperta alla possibilità di avvalersi di una simile opportunità[20], in Europa, invece, esistono diversi esempi all’avanguardia[21] che si avvalgono di virtuose tecniche di fundraising applicabili alle strutture museali, unitamente al perfezionamento di performanti operazioni di marketing in grado di valorizzare la bellezza artistica del patrimonio fruibile[22].

Peraltro, l’esigenza di raccogliere fondi è emersa come prioritaria necessità durante il periodo emergenziale della pandemia Covid-19, quando, per poter sopravvivere, i musei hanno dovuto affrontare notevoli cambiamenti strutturali e organizzativi strettamente connessi alle politiche restrittive di contenimento epidemiologico attuate in tale fase[23].

Dal punto di vista operativo, l’innovazione dei musei può essere realizzata mediante l’impiego di sistemi di realtà aumentata e di applicazioni di IA[24]. Tali tecnologie, unitamente all’elaborazione di campagne pubblicitarie diffuse anche tramite social network, se usate consapevolmente, sono in grado di rinnovare il settore della cultura e valorizzare il patrimonio artistico esistente, migliorando la cd. customer experience[25] dei visitatori.

Grazie alla realizzazione di simili processi innovativi[26], i musei hanno implementato metodi alternativi per diffondere la cultura, ricorrendo, ad esempio, all’allestimento di tour virtuali[27]: si tratta di visite guidate interattive che, svolgendosi da remoto, consentono di ammirare direttamente dai propri dispositivi personali le opere digitalizzate, come peculiare forma di inedita esperienza immersiva -aggiuntiva e non sostitutiva delle visite fisiche in presenza presso le predette strutture- che certamente contribuisce a stimolare, in un’ottica accentuata di modernizzazione tecnologica, l’interesse delle persone verso il settore dell’arte[28]

Con particolare riferimento alle strategie di fundraising, è possibile ricorrere a differenti sistemi di donazioni (online e offline) effettuate in svariate modalità (tra cui, ad esempio, i lasciti testamentari), che prevedono anche il coinvolgimento attivo di attori sociali (scuole, imprese, mediatori culturali) per assicurare il reperimento delle risorse necessarie a garantire il funzionamento dei musei[29]. 

Anche la comunicazione ha un ruolo fondamentale, nella misura in cui maggiore è la capacità di trasmettere messaggi chiari, semplici e ad alto contenuto valoriale, più aumenta la probabilità che un visitatore o conoscitore del museo decida di elargire contributi nella veste di donatore, anche abituale.

 Inoltre, la capacità di elaborare campagne pubblicitarie di marketing può facilitare una maggiore accessibilità alle opere ivi custodite a beneficio dell’utenza che ne fruisce, con risvolti notevolmente positivi specie se si tratta di persone con disabilità[30]In altre parole, il museo simboleggia, quindi, anche uno spazio ideale di inclusione sociale.

L’Umanesimo Tecnologico come risposta all’evoluzione digitale

 La relazione tra l’essere umano e le nuove tecnologie è un tema centrale nel processo di sviluppo della contemporaneità. Con l’avvento delle nuove tecnologie, quasi tutti gli aspetti della vita quotidiana sono stati stravolti ed anche il settore artistico è stato coinvolto in questo processo di cambiamento. Il concetto di arte è mutato nei secoli: per Platone e Aristotele, l’arte era imitazione della natura, secondo Benedetto Croce era espressione del sentimento, secondo Dewey era un’esperienza estetica e secondo Eco era un gioco di codici e interpretazioni. Basta pensare che già nel 1936, il filosofo Walter Benjamin si interrogava sul senso dell’arte all’epoca e della sua riproducibilità tecnica[31]. L’arte è sempre stata specchio del suo tempo. L’elemento trasversale comune a tutte le definizioni è che l’arte è una forma di espressione e di comunicazione, ma anche un linguaggio che trasmette emozioni. Proprio le emozioni sono un attributo profondamente umano. Tuttavia, oggi, l’intelligenza artificiale di tipo generativo è sempre più diffusa e il suo utilizzo solleva degli importanti dubbi etici e pratici[32]. Essa cerca di riprodurre meccanismi tipicamente umani creando dei contenuti originali, diventando quasi una coautrice o autrice di opere. 

È possibile chiamare arte qualcosa che viene prodotto dall’intelligenza artificiale? Quanto incide l’essere umano nei processi di creazione dell’arte ad opera dell’intelligenza artificiale? È famoso il caso di Dall-E, che è un algoritmo di intelligenza artificiale in grado di creare immagini e opere d’arte basandosi su una descrizione testuale ed è capace di apprendere i concetti di spazio e tempo. Inoltre, l’algoritmo consente di apportare modifiche a un’opera già esistente, creandone nuove versioni. È stato sviluppato da OpenAI[33] ed è stato presentato il 5 gennaio 2021. Basta accedere, digitare un prompt e premere invio per fare arte. 

Forse le tecnologie non sono solo strumenti, ma sono diventate un vero e proprio ambiente di vita in cui le persone sono immerse per gran parte del tempo, ancor di più con la realtà virtuale e aumentata[34]. Il secolo attuale segna il passaggio da tecnologie impiegate come strumenti operativi a tecnologie intese come estensione delle capacità umane. Quindi, i prodotti dell’innovazione diventano sempre più un aspetto costitutivo delle doti umane[35]. Tuttavia, rimane un quesito riguardo le sensazioni umane: se le doti possono essere incrementate con le tecnologie, le sensazioni possono essere replicate? Ed è eticamente corretto che lo siano? Qual è il valore estetico ed etico di un’opera generata da una macchina?

Gli strumenti hanno cominciato ad invadere la cultura e la tecnologia si impadronisce dell’uomo come l’uomo si impadronisce delle possibilità tecnologiche[36]. Romano Guardini[37] diceva che «Quanto più ampiamente cresce la potenza dell’uomo, tanto più egli emigra dalla natura nella cultura – ma ciò significa in un mondo, in uno stato, che non sono cresciuti da sé e garantiti da un ordinamento interno, ma sono fatti da lui, perciò hanno il carattere dell’arbitrarietà e del rischio»[38]

Dunque, l’homo technologicus sta subendo un mutamento anche sul piano antropologico?[39] In questo elaborato sono emerse tante domande a cui è difficile poter rispondere. Il paradigma Umanesimo Tecnologico invita a non tralasciare queste domande ma, anzi, ad affrontarle con senso critico, al fine di rimettere al centro l’umanità nella relazione tra uomo e tecnologia[40], tra emozione e forma e tra pensiero ed immagine. Di conseguenza, è necessaria la presenza cosciente e consapevole dell’essere umano.

Non a caso, il concetto di Umanesimo tecnologico è composto da due parole cariche di storia e significato. Esso è una risposta alla domanda sul ruolo e sull’essenza dell’essere umano nell’epoca attuale intrisa di transizioni digitali, in quanto valorizza la centralità dell’uomo nella relazione con la tecnologia.

In tale cornice, i musei rappresentano un importante patrimonio storico, culturale e artistico da tutelare ed un modo per conservare e tramandare non solo le opere d’arte ma il valore umano insito in esse. I musei diventano il fulcro nevralgico del cambiamento in cui passato e presente si fondono: luogo fisico e oggi anche virtuale in cui si consumano i processi di integrazione tra umano e digitale.

Musei Vaticani e Louvre: esempi virtuosi in cui l’arte, l’uomo e la tecnologia si incontrano

Alla luce delle osservazioni evidenziate nei precedenti paragrafi, si intende compiere una disamina di approfondimento dedicata a focalizzare alcuni modelli culturali che assurgono a interessanti casi di studio meritevoli di analisi particolareggiata, nell’ottica di focalizzare l’impatto applicativo che le tecnologie possono determinare sull’ambiente museale immersivo quando si ricorre a interventi innovativi[41]

Al riguardo, i Musei Vaticani[42] utilizzano, ad esempio, la tecnologia con l’obiettivo di avvicinare il fruitore agli oggetti ivi disponibili, cercando di riprodurre le emozioni e le sensazioni tradizionali, mediante un’esperienza digitale interattiva, funzionale ad aumentare il coinvolgimento dei visitatori, senza, però, snaturare il fascino dell’arte e della storia che esprime il relativo patrimonio.[43].

Il processo di innovazione predisposto dai Musei Vaticani, in collaborazione con Minsait[44],  ha prodotto, tra l’altro, la creazione di uno Smart Museum efficiente e coinvolgente per i visitatori[45], come luogo digitale in cui si cerca di ridurre il problema delle code infinite per accedere alla struttura e reperire con facilità e immediatezza le informazioni sulle opere in qualunque momento. [46].

L’esperienza dei fruitori è stata, altresì, migliorata grazie alla disponibilità di app da installare su dispositivi mobili, cui si aggiunge l’attivazione di chatbot, al fine di incrementare le potenzialità offerte dalla realtà digitale (virtuale, aumentata e mista), integrata anche da sistemi di gamification, con l’intento di realizzare un’esperienza culturale più sicura, interattiva e intelligente[47].

Per quanto riguarda gli strumenti di raccolta fondi utilizzabili, anche in un’ottica di sostenibilità economica, i Musei Vaticani fanno ricorso ad accordi di membership con gli stakeholder attivi nel settore artistico, cercando di incrementare il numero di donazioni online[48] e la vendita di prodotti personalizzati nei negozi[49]

 Il Museo del Louvre[50]. rappresenta un ulteriore esempio di innovazione culturale, declinabile come rilevante progetto di sostenibilità, avviato già a partire dal 2019 in collaborazione con Accenture Interactive[51]., mediante la creazione di un piano strategico per rinnovare il museo e migliorare l’esperienza del visitatore[52]

In particolare, il piano strategico identifica tre priorità chiave da perseguire: 1) arricchire l’esperienza del visitatore prima, durante e dopo la visita al museo; 2) dotarsi di strumenti che consentano ai dipendenti di interagire meglio con i visitatori e di svolgere il proprio lavoro in modo più efficiente; 3) accrescere la condivisione di conoscenze e di esperienze riguardanti le collezioni del Louvre con il pubblico, così come con la comunità scientifica, direttamente al museo o attraverso Internet[53] 

Peraltro, proprio al fine di facilitare la conoscenza del patrimonio ivi custodito, il database Louvre Site des Collections contiene, oltre alla descrizione del catalogo generale delle sue opere, le sculture dei giardini del Carrousel e delle Tuileries, quelle del Musée National Eugène Delacroix, nonché ulteriori reperti artistici recuperati dopo la Seconda guerra mondiale[54]. 

In virtù di tali caratteristiche, oggetto di costante miglioramento innovativo, il museo di Parigi è il più visitato al mondo, con circa 8 milioni di ingressi nel 2022[55], risultando, altresì, completamente accessibile grazie alla disponibilità di rampe, ascensori, parcheggi riservati, bagni attrezzati e l’ingresso prioritario per i visitatori con problemi di mobilità. Ai medesimi fini, peraltro, è prevista la possibilità di partecipare ad attività specifiche per non vedenti o non udenti[56]

In passato, il Louvre ha avviato una collaborazione con Nintendo[57], per consentire di programmare percorsi personalizzati in grado di visualizzare le opere d’arte più significative anche in 3D.

Nell’ambito della complessiva progettazione innovativa del museo, Louvre utilizza un sistema integrato di fundraising che consente di individuare svariati target di donatori (grandi e piccoli), eventi esclusivi[58], meccanismi di crowdfunding, merchandising, servizi di ristorazione, aste[59] e campagne di raccolta sui social.

Entrando nel merito dei servizi offerti, ad esempio, qualsiasi visitatore può sostenere il museo utilizzando la tessera “amici del Louvre”, che garantisce un anno di ingressi gratuiti e una corsia preferenziale per l’accesso alle collezioni più importanti e alle mostre temporanee, tra le diverse opzioni disponibili fornite ai beneficiari[60] , che possono, altresì, essere destinatari di inviti riservati alle inaugurazioni delle mostre organizzate, partecipando anche all’allestimento di appositi “Vip tour” dietro le quinte[61] 

Nella concreta prassi, dunque, comincia a emergere il proficuo impatto delle tecnologie, al punto da ipotizzare, nei prossimi anni, la crescita esponenziale nel settore museale di strategie di innovazione digitale, di marketing e di fundraising per ricercare fondi in grado di sostenere le spese destinate alla manutenzione e alla conservazione del patrimonio storico, artistico e culturale esistente. 

In questi esempi, la tecnologia diventa uno strumento che consente l’accesso, anche da remoto, al patrimonio artistico, lasciando intatto il ruolo centrale dell’opera e delle emozioni umane che l’hanno ispirata. 

 

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Nintendo, sito ufficiale. https://www.nintendo.it/Giochi/Giochi-per-Nintendo-3DS/Nintendo-3DS-Guide-Louvre-822301.html#Panoramica.

International Council of Museums, Praga, 24 agosto 2022.  https://www.icom-italia.org/definizione-di-museo/ (consultato il 10 marzo 2025).



Valeria Cantarella

 (Valeria Cantarella fa parte di Isoc, Internet Society Italia; è laureata in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Catania e ha conseguito il Master universitario di secondo livello in Terzo Settore, Innovazione Sociale e Governance dei Sistemi locali di welfare presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza. Ha scritto i paragrafi 3 e 4.)

Vincenzo Coppola

(Vincenzo Coppola fa parte di Isoc, Internet Society Italia; è laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Catania e ha conseguito il Master universitario di secondo livello in Istituzioni Parlamentari Mario Galizia per Consulenti d’Assemblea presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza. Ha scritto i paragrafi 1 e 2.)


































 



 









 














 

1)

V. Coppola, Lo sviluppo delle comunità intelligenti tra tecnologia, efficienza energetica e green economy, in La pubblica amministrazione del futuro. Tra sfide e opportunità per l’innovazione del settore pubblico, a cura di A. Alù e A. Ciccarello, Editoriale Scientifica, Napoli 2021, pp. 151-156.

2)

Per un approfondimento generale si rinvia al contributo di G.F. Ferrari, Innovazione e sostenibilità per il futuro delle smart city, Mimesis, Sesto San Giovanni 2023.

3)

Si veda sul tema G. Arcella, Da Trude alla smart city: dati e IoT plasmano la città ideale, «Agendadigitale.eu», 14 dicembre 2023. https://www.agendadigitale.eu/smart-city/da-trude-alla-smart-city-dati-e-iot-plasmano-la-citta-ideale/ (consultato il 5 maggio 2025).

4)

Cfr. L. Maci, Smart City, che cosa sono e come funzionano le città intelligenti, «Economy Up», 4 dicembre 2023. https://www.economyup.it/mobilita/smart-city-cosa-sono-davvero-e-a-che-punto-siamo-in-italia/ (consultato il 10 marzo 2025).

5)

S. Za, Internet of things. Gli ecosistemi digitali nell'era degli oggetti interconnessi, Luiss University Press, Roma 2021.

6)

Cfr. Commissione Economica per l’Europa delle Nazioni Unite, Collection Methodology for Key Performance Indicators for Smart Sustainable Cities, Ginevra 2017.

7)

Obiettivo 11 Agenda 2030, Nazioni Unite - Rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili. https://unric.org/it/obiettivo-11-rendere-le-citta-e-gli-insediamenti-umani-inclusivi-sicuri-duraturi-e-sostenibili/ (consultato il 10 marzo 2025).

8)

Come si evidenzierà nel prosieguo della presente trattazione.

9)

Per un approfondimento, G. Granato e R. Picilli, L’inestimabile valore. Marketing e fundraising per il patrimonio culturale, Rubbettino, Soveria Mannelli 2019.

10)

Si rinvia a G. Granato e R. Picilli, Fundraising e marketing per i musei, Rubbettino, Soveria Mannelli 2020.

11)

Si rimanda al sito https://whc.unesco.org/en/statesparties/it (consultato il 10 marzo 2025).

12)

Secondo quanto indicato dal Ministero della Cultura. Si rimanda, per approfondimenti, al sito https://www.beniculturali.it/articolo/siti-italiani-del-patrimonio-mondiale-unesco (consultato il 10 marzo 2025).

13)

Il sito dell’Unesco individua gli elementi italiani iscritti nella lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale, si rimanda al link https://www.unesco.it/it/iniziative-dellunesco/patrimonio-culturale-immateriale/ (consultato il 10 marzo 2025).

14)

G. Granato e R. Picilli, I musei salveranno il mondo. Accessibilità, fundraising e marketing dei migliori venti musei al mondo, Rubbettino, Soveria Mannelli 2023.

15)

G. Granato e R. Picilli, L’inestimabile valore, cit.

16)

Statuto dell’International Council of Museum, Praga, 24 agosto 2022. Il testo può essere visualizzato al link https://www.icom-italia.org/wp-content/uploads/2020/02/ICOMItalia.Statuto.2019.pdf (consultato il 10 marzo 2025).

17)

Ibidem.

18)

Per un approfondimento generale A. Besana, Economia e fundraising per le arti e il turismo, McGraw-Hill Education, Milano 2023.

19)

Si rinvia al contributo di V. Di Giuseppe Di Paolo, M. Lodi e D. Previati, Il crowdfunding museale in Italia: analisi e prospettive future, «Economia della Cultura», II, 3, 2022. https://www.rivisteweb.it/doi/10.1446/105456 (consultato il 15 marzo 2025).

20)

Tuttavia, negli ultimi anni, è emersa sempre di più l’esigenza di elaborare strategie di trasformazione più efficaci ed efficienti per i musei, da implementare ed estendere, in via generalizzata, a tutte le Direzioni regionali Musei e agli Istituti autonomi del territorio. Emblematico, a tal fine, il progetto ARTathlon, promosso nel 2021 con l’obiettivo di attuare in maniera sistematica e organica l’innovazione nel mondo dei beni culturale tramite un percorso rivolto alla ricerca di soluzioni digitali originali per musei e parchi archeologici. Si rimanda al sito web del Ministero della Cultura per un approfondimento: http://musei.beniculturali.it/notizie/notifiche/prende-il-via-artathlon-arte-in-movimento (consultato il 15 marzo 2025); si veda anche G. Perrone, Musei, le tecnologie per migliorare l’esperienza post covid, «Agendadigitale.eu», 6 maggio 2021, al link: https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/musei-e-tecnologia-soluzioni-per-migliorare-lesperienza-post-covid-gli-esempi/ (consultato il 15 marzo 2025).

21)

Come si evince dalla descrizione a cura del Network of European Museum Organizations. https://www.ne-mo.org/cooperation-funding/funding-opportunities (consultato il 15 marzo 2025).

22)

Sul tema si rinvia all’articolo di G. Fabrikant, European Museums Adapt to the American Way of Giving, «The New York Times», 15 marzo 2016. https://www.nytimes.com/2016/03/17/arts/design/european-museums-are-shifting-to-american-way-of-giving.html (consultato il 15 marzo 2025).

23)

L. Luca, La “seconda vita” dei musei: ecco come la pandemia li ha spinti verso il digitale, «La Repubblica», 25 maggio 2021. https://www.repubblica.it/cultura/2021/05/25/news/la_seconda_vita_dei_musei_ecco_come_la_pandemia_li_ha_spinti_verso_il_digitale-302689298/ (consultato il 15 marzo 2025).

24)

Si segnalano, tra i tanti, i seguenti contributi: A. Pugliese, Musei, le esperienze digitali che conquistano il visitatore (e quelle che no), «Agendadigitale.eu», 27 novembre 2018. https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/musei-le-esperienze-digitali-che-conquistano-il-visitatore-e-quelle-che-no/ (consultato il 15 marzo 2025); R. Carraro, La digital transformation immersiva dei beni culturali: l’esempio di M9, «Agendadigitale.eu», 12 marzo 2019. https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/la-digital-transformation-immersiva-dei-beni-culturali-lesempio-di-m9/ (consultato il 15 marzo 2025).

25)

M. Castigli, Musei, così il digitale è leva di crescita: dagli Uffizi all’Egizio di Torino, ecco le strategie, «Agendadigitale.eu», 3 giugno 2022. https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/musei-cosi-il-digitale-e-leva-di-crescita-dagli-uffizi-allegizio-di-torino-ecco-le-strategie/ (consultato il 15 marzo 2025).

26)

G. Granato e R. Picilli, L’inestimabile valore. cit.; R. Picilli e M. Ripoli, Come raccogliere fondi per la politica. Manuale di fundraising e comunicazione per partiti, movimenti e candidati, Rubbettino, Soveria Mannelli 2018, pp. 191e 210; E. Costantini e R. Picilli, People Raising. Come reclutare, formare e coordinare volontari, Paguro, Mercato San Severino 2021, pp. 9, 32.

27)

Sul tema, C. Maurizio, Museo al tempo del covid, le soluzioni italiane: tour virtuali, immersivi, interattivi, «Agendadigitale.eu», 25 febbraio 2021. https://www.agendadigitale.eu/cultura-digitale/tour-virtuali/ (consultato il 15 marzo 2025).

28)

Si veda il sito istituzionale del Ministero della Cultura: https://www.beniculturali.it/virtualtour.

29)

Per un approfondimento, G. Granato e R. Picilli, Fundraising e marketing per i musei, cit.

30)

G. Cetorelli, M. R. Guido (a cura di), Il patrimonio culturale per tutti. Fruibilità, riconoscibilità, accessibilità, Quaderni della Valorizzazione –NS 4, 2017, Direzione generale dei Musei– Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo. http://musei.beniculturali.it/wp-content/uploads/2018/06/Il-patrimonio-culturale-per-tutti.-Fruibilita%CC%80-riconoscibilita%CC%80-accessibilita%CC%80.-Quaderni-della-valorizzazione-NS-4.pdf (consultato il 17 marzo 2025).

31)

Redazione, Il rapporto tra arte e tecnologia e la figura dell’artista digitale, «Istituto Marangoni». https://www.istitutomarangoni.com/it/tribune/arte-tecnologia-e-l-artista-digitale (consultato il 17 marzo 2025).

32)

L. Floridi, Etica dell'intelligenza artificiale. Sviluppi, opportunità, sfide, Cortina, Milano 2022; L. Floridi e F. Cabitza, Intelligenza artificiale. L'uso delle nuove macchine, Bompiani, Milano 2021; L. Floridi, Il verde e il blu. Idee ingenue per migliorare la politica, Cortina, Milano 2020.

33)

Big tech che si occupa di AI, fondata nel 2015. Il più noto prodotto dell’azienda è ChatGPT.

34)

L. Floridi (a cura di), The Onlife Manifesto. Being Human in a Hyperconnected Era, Springer, Milano 2014, pp. 1-3; L. Floridi, La quarta rivoluzione. Come l’infosfera sta trasformando il mondo, Cortina, Milano 2017, pp. 2 e 20; L. Floridi, Pensare l'infosfera. La filosofia come design concettuale, Cortina, Milano 2020.

35)

M. Bertolaso e A. Marcos, Umanesimo tecnologico. Una riflessione filosofica sull’intelligenza artificiale, Carocci Editore, Roma 2024; D. Balicco (a cura di), Umanesimo e tecnologia. Il laboratorio Olivetti, ‎Quodlibet, Macerata 2021.

36)

A. Tomasi, Umanesimo tecnologico: una antropologia per il futuro dell’uomo. La visione profetica di Romano Guardini, «Alpha Omega», XXII, 1, 2019, pp. 161-189. https://arpi.unipi.it/retrieve/e0d6c92e-bbf0-fcf8-e053-d805fe0aa794/3836-Articolo-7949-1-10-20190830.pdf (consultato il 17 marzo 2025).

37)

M.V.G. Borruso, GUARDINI Romano, Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 60 (2003), «Treccani.it». https://www.treccani.it/enciclopedia/romano-guardini_%28Dizionario-Biografico%29/ (consultato il 17 marzo 2025).

38)

R. Guardini, Europa – Realtà e compito, «Ansia per l’uomo», I, Morcelliana, Brescia 1969, p. 281.

39)

Cfr. L. Abba, A. Lazzaroni e M. Pietrangelo (a cura di), La Internet Governance e le sfide della trasformazione digitale, Editoriale Scientifica, Napoli 2022.

40)

Redazione, Umanesimo Digitale: l’etica nell’era della tecnologia, «ARDESIA. La semplicità è geniale», sez. Cultura Digitale, 13 luglio 2023. https://www.ardesia.it/umanesimo-digitale-letica-nellera-della-tecnologia/ (consultato il 17 marzo 2025).

41)

V. Dara, Innovazione nei musei: quando la tecnologia rinnova l’arte, «Inside Marketing», 3 giugno 2018. https://www.insidemarketing.it/innovazione-nei-musei-esempi/ (consultato il 20 marzo 2025).

42)

Cfr. https://www.museivaticani.va/content/museivaticani/it.html (consultato il 20 marzo 2025).

43)

Si rinvia a P. Ondarza, Il Patrimonio Umano, «Vaticano News», 29 marzo 2022. L’articolo può essere consultato al seguente link https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2022-03/segreti-musei-vaticani-patrimonio-umano-celata-pulchritudo-10.html (consultato il 20 marzo 2025).

44)

Minsait è una società del gruppo Indra specializzata nella trasformazione digitale. Sito web: https://www.minsait.com/en.

45)

Per un approfondimento sul tema G. Cimpanelli, Innovazione, i musei vaticani diventano digitali: al via il nuovo progetto, la sicurezza al primo posto, «Corriere.it», 2 maggio 2021. https://corriereinnovazione.corriere.it/cards/i-musei-vaticani-diventano-digitali-via-nuovo-progetto/tecnologie-la-ripresa.shtml (consulltato il 17 marzo 2025).

46)

Per realizzare tali obiettivi è stato necessario migliorare la piattaforma centrale del Museo, che si occupa, tra l’altro, degli aspetti legati alla sicurezza (come, ad esempio, gli allarmi antincendio e i sensori in grado di rilevare il numero di persone che si trovano nelle sale).

47)

B. Jatta, Musei Vaticani. Niente soste in Galleria, «Il Sole 24 Ore», 2 giugno 2020. https://www.ilsole24ore.com/art/musei-vaticani-niente-soste-galleria-ADOQQbR (consultato il 17 marzo 2025).

48)

In particolare, è possibile scegliere di sostenere i Musei Vaticani, tramite il portale web e compilando un apposito modulo (pagina https://www.museivaticani.va/content/museivaticani/it/sostieni.html#lnav_support).

49)

Per un approfondimento sul tema si veda T. Lupi (a cura di), Papa Francesco, La mia idea di arte, Edizioni Musei Vaticani, Mondadori, Città del Vaticano–Milano 2015, pp. 9-11.

50)

Sito web: https://www.louvre.fr/en.

51)

Unità della società Accenture specializzata nella trasformazione digitale e nella creazione di esperienze cliente coinvolgenti. Oggi il comparto ha preso il nome di Accenture Song.

52)

Si rinvia a P. Talbot, Inside The Marketing Strategy Of The Louvre, «Forbes», 25 agosto 2019. https://www.forbes.com/sites/paultalbot/2019/08/25/inside-the-marketing-strategy-of-the-louvre/ (consultato il 17 marzo 2025).

53)

Redazione, Il Louvre vira sul digitale, Accenture Interactive partner strategico, «Corcom», 25 luglio 2019. https://www.corrierecomunicazioni.it/digital-economy/il-louvre-vira-sul-digitale-accenture-interactive-partner-strategico/ (consultato il 17 marzo 2025).

54)

Si veda https://collections.louvre.fr/en/.

55)

Cfr. F. Chiri, Il Louvre resta museo più visitato al mondo, secondi i Vaticani, «Ansa.it», 30 marzo 2023. https://www.ansa.it/sito/notizie/topnews/2023/03/29/il-louvre-resta-museo-piu-visitato-al-mondo-secondi-i-vaticani_a997636f-9d0b-45f6-8928-705b02547081.html (consultato il 18 marzo 2025).

56)

Cfr. https://www.louvre.fr/en/visit/accessibility.

57)

L’iniziativa è stata lanciata da Nintendo sui propri canali. Si rimanda alla pagina https://www.nintendo.it/Notizie/2012/Il-Louvre-e-Nintendo-presentano-la-nuova-Audioguida-Louvre-Nintendo-3DS-253622.html. Il progetto può essere visualizzato al seguente link: https://www.nintendo.it/Giochi/Giochi-per-Nintendo-3DS/Nintendo-3DS-Guide-Louvre-822301.html#Panoramica.

58)

Merita di essere menzionato l’evento Diventa un Mecenate!, inaugurato per l’acquisto del dipinto Tre Grazie di Lucas Cranach nel 2010, con l’intento di finanziare il restauro di opere d’arte, ricorrendo alla possibilità di effettuare donazioni di qualsiasi entità. Inoltre, superata una certa soglia, viene attribuita una targa di riconoscimento permanente sotto la piramide o nella galleria del museo. Per un approfondimento sul tema, N. Speltra, Tutti mecenati: Il Louvre lancia un appello ai cittadini per l’acquisizione di un capolavoro dell’arte gotica, «Arte.it», 4 dicembre 2012. Link: https://www.arte.it/notizie/italia/tutti-mecenati-il-louvre-lancia-un-appello-ai-cittadini-per-l-acquisizione-di-un-capolavoro-dell-arte-gotica-8067 (consultato il 18 marzo 2025).

59)

el 2020 è stato lanciato un documentario, realizzato appositamente per le sale cinematografiche di 60 paesi del mondo, intitolato Una notte al Louvre: Leonardo da Vinci e l’evento dona per il Louvre, che ha raccolto quasi due milioni e mezzo di euro proprio grazie allo svolgimento di apposite aste. Cfr. Redazione giornalistica, Una notte al Louvre: Leonardo Da Vinci, in uscita oggi al cinema, «Sky tg24», sezione “Cinema”, 21 settembre 2020. https://tg24.sky.it/spettacolo/cinema/2020/09/21/una-notte-al-louvre-leonardo-da-vinci (consultato il 18 marzo 2025).

60)

Si veda https://www.louvre.fr/en/support-the-louvre.

61)

Cfr. G. Granato - R. Picilli, I musei salveranno il mondo., cit., p. 29.