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Informatica musicale tra ricerca e azione didattica

Di Maurizio Botti, Ottavia Marini e Sara Valente (Conservatorio Luca Marenzio di Brescia) 28/07/2023

Abstract: In questo articolo viene descritto l’innovativo percorso di studi del Biennio di Tecnologie per la Didattica della Musica (Conservatorio L. Marenzio di Brescia) che unisce l’informatica musicale alla pratica pedagogica attraverso la ricerca artistica, fornendo agli studenti numerose prospettive professionali. La preparazione musicale viene affiancata allo studio delle tecnologie digitali per arricchire il bagaglio culturale personale dello studente, consentendogli di affrontare con piena consapevolezza il mondo del lavoro negli ambiti dell’educazione, della formazione, della pratica artistica, della riabilitazione e della ricerca.

Introduzione

Il mondo contemporaneo si trova di fronte ad una veloce evoluzione tecnologica e la digitalizzazione riguarda tutti i cittadini. L’incremento di nuove competenze è essenziale anche nel campo della musica, dove le professioni sono chiamate a lavorare sia con la tecnologia che con campi disciplinari diversi. Questi cambiamenti hanno creato un nuovo musicista, definito da Hugill come “il musicista digitale”[1]. Esso può provenire da ambienti diversi, possedere ogni tipo di formazione musicale, abilità tecnica e conoscenza. Non sono solo le tecnologie a definirlo: è il modo in cui vengono utilizzate per praticare la creatività, per potenziare la naturale attitudine mentale verso la curiosità e per intensificare il rapporto con il contesto in cui opera. In Italia, più che in altri paesi, il riconoscimento dell’utilità sociale della professione musicale  resta assai limitato e prevalentemente riportato all’interno della sfera dello spettacolo e dell’intrattenimento culturale[2]. Se si pensa al Conservatorio di Musica, come istituto di alta formazione, ci si riferisce quasi sempre all’abilità tecnica-strumentale in grado di garantire la professionalità di un musicista. Nonostante ciò con la Legge 508 [3]il percorso formativo di un musicista si allinea a quello degli studenti universitari. Perciò il bagaglio culturale personale dello studente dovrebbe comprendere anche lo studio delle tecnologie digitali così da affrontare con piena consapevolezza il mondo del lavoro.

Tecnologie per la Didattica della musica: un Biennio innovativo

Le tecnologie hanno trasformato il modo in cui la musica viene creata e ascoltata, composta, prodotta, distribuita e anche insegnata e per questo sono stati attivati nuovi percorsi accademici che presentano contenuti didattici fortemente innovativi. Un caso particolare, sperimentato in prima persona dagli autori, è il Biennio di Tecnologie per la Didattica della musica del Conservatorio L. Marenzio di Brescia. Esso unisce i saperi provenienti dalle scuole di Musica Elettronica e Didattica della Musica in un percorso ricco che prepara gli studenti all’insegnamento e li avvicina alla ricerca artistica come chiave di volta per l’innovazione della pratica pedagogica. Parallelamente al percorso teorico sono numerose le esperienze laboratoriali che permettono agli studenti di sperimentare in modo pratico i contenuti affrontati e trasferirli in contesti reali. L’ambiente di lavoro cooperativo, basato su progetti e prototipi da implementare, promuove lo sviluppo di creatività, comunicazione, collaborazione e pensiero critico, competenze trasversali[4] indispensabili per affrontare le sfide che il progresso tecnologico impone.

Ricerca e sperimentazione

Durante il Biennio sono stati ideati, progettati e realizzati numerosi prototipi, successivamente sperimentati sul campo. Attraverso la raccolta dei dati è stato possibile produrre contributi accademici per riviste e convegni di settore. Un esempio è il lavoro di sperimentazione della piattaforma Harmonic Touch[5], realizzata in collaborazione con il LIM[6] dell’Università di Milano, che ha rappresentato un’occasione di studio e ricerca[7] sull’apprendimento dell’armonia tonale attraverso esperienze di gioco. Un altro prototipo, realizzato dagli autori, è l’ambiente multimodale interattivo per l’apprendimento MOVE[8], presentato al XXIII CIM[9] e sperimentato in occasione del tirocinio didattico in una Scuola Secondaria di I grado[10]. MOVE offre diverse esperienze musicali basate sul movimento del corpo all’interno di uno spazio fisico, aumentato dalla tecnologia. Sono state poi sviluppate estensioni di MOVE per bambini ipovedenti e ciechi[11] con lo scopo di potenziare le abilità di orientamento nello spazio attraverso la percezione sonora. Un altro prototipo realizzato durante il Biennio, e presentato alla Notte dei Ricercatori[12], è Pocket Orff[13], un’interfaccia di controllo per l’improvvisazione musicale attraverso l’utilizzo di dispositivi mobili al posto degli strumenti acustici. Queste esperienze hanno rappresentato un primo passo nel mondo della ricerca accademica, evidenziando l’importante ricaduta di questa nella pratica didattica.

Molteplici prospettive future

Il Biennio è strutturato in modo da consentire, attraverso l’acquisizione dei 24 CFA[14] l’accesso al concorso a cattedra, e offre inoltre numerose aperture in ambiti professionali non prettamente legati all’insegnamento. Durante il percorso accademico, affrontando i diversi temi proposti, si avverte il bisogno di approfondire i cambiamenti legati all’evoluzione tecnologica, sia in ambito didattico che in contesti artistici e sociali. In attesa dell’istituzione dei Dottorati di ricerca nei Conservatori gli studenti, ormai concluso il percorso di studi, hanno fondato un’ associazione di promozione sociale, TeAch Music[15], per approfondire le esperienze del Biennio e strutturare attività di ricerca e sperimentazione. Le principali finalità dell’Associazione riguardano la formazione di studenti e docenti, la ricerca, la produzione e la sperimentazione di tecnologie, la realizzazione di installazioni didattiche e artistiche, la produzione e l’esecuzione musicale, la divulgazione e la pubblicazione editoriale. Alla base di questa scelta c’è la volontà di rimanere in contatto con l’evoluzione dell’ambito tecnologico e le sue ripercussioni nella società e nella vita del singolo.

1)

Hugill, A. (2018). The digital musician. Routledge.

2)

Casula, C. (2018). Diventare musicista. Indagine sociologica sui Conservatori di musica in Italia. Universitas Studiorum.

3)

Legge 508 del 21 Dicembre 1999, riforma del sistema dell’alta formazione musicale e artistica https://www.parlamento.it/parlam/leggi/99508l.htm

4)

Definite nell'ambito della “Partnership for 21st Century Learning” le competenze trasversali rappresentano le abilità fondamentali che il cittadino del XXI secolo deve possedere. https://www.battelleforkids.org/networks/p21/frameworks-resources

5)

https://harmonictouch.lim.di.unimi.it/

6)

LIM - Laboratorio di Informatica Musicale è uno dei principali laboratori del Dipartimento di Informatica dell'Università degli Studi di Milano https://www.lim.di.unimi.it/

7)

Marini, O., Valente, S., & Mandanici, M. Harmonic Touch, una soluzione digitale per la didattica della musica.

8)

https://www.teachmusic.it/move/

9)

XXIII Colloqui di Informatica Musicale, Ottobre 2022 https://www.aimi-musica.org/?page_id=3520

10)

Scuola Secondaria di I grado - IC  "U. FOSCOLO" Ostiano (CR) https://lamusicaunisce.indire.it/contributi/move-un-ambiente-mutimodale-interattivo-per-leducazione-musicale/

11)

Associazione Bambini in Braille (Brescia) https://www.bambiniinbraille.it/

12)

30 Settembre 2022, Brescia

13)

https://youtube.com/playlist?list=PLyH96OEs3OCyqYb_29j9I7ZafEhWv1EWl

14)

di cui la L. 107/2015

15)

https://www.teachmusic.it/