L’intelligenza artificiale non è più un’idea del futuro: è il presente. È già nelle nostre scuole, nei nostri lavori, nelle nostre scelte quotidiane. Ci osserva, ci imita, ci assiste e, a volte, ci sostituisce. Ma quanto di noi resta davvero umano in un mondo dove la macchina parla, crea e pensa con noi?
Da questa domanda nasce “Tra algoritmi e umanità”, un progetto video ideato e realizzato da Alessio Ghilardi, Ivan Clivio Palazzo, Francesco Papetti, Alessandro Piraccini e Filippo Piantanida, studenti del Corso di Nuove Tecnologie per l’Arte dell’Accademia di Belle Arti SantaGiulia. Un’indagine critica e poetica sul rapporto tra essere umano e intelligenza artificiale, che interroga i confini tra creatività, conoscenza e identità.
Protagonista del dialogo è Massimo Tantardini – direttore di IO01 Umanesimo Tecnologico e docente, scrittore, editore e divulgatore – che accompagna lo spettatore in una riflessione lucida e profonda sul futuro dell’educazione, dell’arte e della relazione uomo-macchina.
Il progetto prende spunto da una serie di domande che attraversano la nostra epoca:
chi è il vero autore di un’opera in un tempo in cui la macchina può creare? Come si ridefinisce il ruolo del maestro e dell’allievo, quando il sapere è condiviso con un’intelligenza non umana? E, soprattutto, quanto di noi sopravvive in ciò che deleghiamo alla tecnologia?
Il progetto affronta così i temi dell’autorialità, della mediazione e della percezione dell’io digitale, proponendo una visione che va oltre la semplice fascinazione per la tecnologia. È un tentativo di comprendere cosa resta dell’umano in un mondo che tende all’automazione, dove anche l’errore, il dubbio e l’imperfezione diventano elementi preziosi di identità.
Tra filosofia, arte e ricerca, “Tra algoritmi e umanità” non cerca risposte definitive ma apre spazi di riflessione.
Un invito a interrogarsi, a osservare la macchina e a riconoscere, attraverso di essa, i limiti e le possibilità dell’uomo contemporaneo.